Michele Romaniello

La nostra famiglia si è sempre occupata di agricoltura da generazioni, come tutti allevavamo bestiame e coltivavamo i terreni, ma con il passare del tempo e con le  nuove normative è diventato complicato allevare bestiame, pertanto, visto che eravamo proprietari di qualche terreno, per evitare di chiudere, ci siamo detti che per continuare a fare gli agricoltori servivano nuovi metodi per stare al passo con i tempi, coltivare e trasformare i prodotti, trasformando i cereali in farina e i legumi imbistandoli direttamente. Dalla terra alla tavola, tenendo sempre presente i vecchi metodi di coltivazione. Abbiamo continuato a coltivare i nostri semi di grano, di ceci e di altre culture. Questo è quello che abbiamo fatto fino ad oggi. Siamo una piccola azienda denominata “Agricolaromaniello” coltiviamo cereali e legumi, cerchiamo di non trascurare mai i metodi di coltivazione e di preservare i vecchi sistemi di rotazione dei terreni. Ad esempio in un terreno il grano va messo un anno si e tre no alternando le colture di cereali alle leguminose così facendo evitiamo di dare concimi chimici e gestiamo le infestanti. Tutto questo oggi fa parte delle regole  dell’agricoltura biologica.

Per dare maggior forza al nostro progetto abbiamo fatto una ricerca per trovare ulteriori varietà di semi così detti antichi, ci siamo rivolti alla Cooperativa Sociale Terra di Resilienza e li abbiamo trovato una storia vera legata alla ricerca delle sementi con una vera e propria biblioteca dedicata ai diversi semi. Siamo stati accolti dalla Cooperativa che ci ha dato la possibilità di seminare nei nostri terreni alcune varietà di grano.
Attualmente con orgoglio siamo divenuti anche noi soci della cooperativa, coltiviamo e sperimentiamo per mischiare più varietà di grani per avere farine più aromatizzate, adatte ai nostri impasti. Tutto con grande passione e professionalità prestata dai dei soci della cooperativa e del presidente Antonio Pellegrino, e con grande passione cresciamo giorno dopo giorno. Il nostro lavoro è la vera resilienza, la voglia di ricostruire conservando le vecchie tradizioni rispettando il suolo come  ricchezza che ci appartiene, restando uniti coinvolgendo chi ci sta intorno.